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Scelta di campo.

Commento a Lc 10, 38-42

8 Ottobre 2019 //  by Don Cristiano Mauri

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1. Ingresso.

 

Mettiti alla presenza del Signore.
Cerca la calma.
Fa’ un lento segno di croce.
Chiedi allo Spirito la pace interiore, la libertà di cuore e la capacità di accogliere i suoi doni.

2. Leggere e gustare

Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». ( Lc 10, 38-42)

 

Leggi il brano con grande attenzione cercando di comprendere «che cosa dice».
Presta ascolto a quali parole o versetti ti suscitano reazioni interiori significative e soffermati gustandone il sapore, buono o cattivo che sia.
Se ti sono d’aiuto, utilizza gli spunti seguenti per meglio comprendere il testo.

Note per la comprensione del brano.

Gesù entra in un villaggio che, nei Vangeli, è il luogo della tradizione e della resistenza alle novità.

Una donna lo accoglie, fedele al proprio nome – «Mar-ta» = padrona di casa – e alle tradizioni del suo tempo riguardo al ruolo della donna ben descritte in Proverbi 31, 10-ss: «…Si alza quando è ancora notte, distribuisce il cibo alla sua famiglia e dà ordini alle sue domestiche… Si cinge forte i fianchi e rafforza le sue braccia… Stende la sua mano alla conocchia e le sue dita tengono il fuso… Confeziona tuniche e le vende e fornisce cinture al mercante. Sorveglia l’andamento della sua casa e non mangia il pane della pigrizia».

È da ricordare che la nascita di una figlia era considerata una mezza disgrazia, che le donne erano escluse dall’insegnamento religioso e che il Talmud riteneva meglio che le parole della legge venissero distrutte dal fuoco piuttosto che essere insegnate alle donne.

Le sue parole ci dicono invidia nei confronti della libertà della sorella e allo stesso tempo ostinazione a rimanere ferma nel ruolo tradizionale. Un “Vorrei ma non posso”, che sfocia in un’espressione colma di acidità e offensiva anche nei confronti di Gesù, accusato di non curarsi di lei.

Marta resta fortemente aggrappata allo schema tradizionale della donna di casa e, contenta o no di restarci, oppone forte resistenza a guardare le cose da un’altra prospettiva. Sentendosi dalla parte del giusto, giudica severamente la sorella e Gesù stesso.

Il suo essere tutta affaccendata, benché appaia come un buon servizio, è invece una «dispersione», uno spreco dunque. L’impressione è che non abbia ancora accolto l’annuncio liberante del Vangelo, restando imprigionata nella logica dei doveri, senza riuscire a fare dell’amore il proprio criterio di vita.

Maria ribalta lo schema sociale del tempo prendendosi il posto degli uomini: in una libertà sovrana e disarmante, si mette seduta ai piedi di Gesù nella posizione del discepolo.

Ha ascoltato il Vangelo che consola gli oppressi e si è lasciata consolare. Ha scelto la libertà e se la tiene ben stretta potendo fare dell’amore la legge della sua vita.

Le parole di Gesù sono un sigillo. L’espressione «Ha scelto la parte migliore» andrebbe meglio tradotta con: «si è scelta un’eredità, una “porzione” che non le sarà mai tolta». Ma cosa ha scelto Maria? Ha scelto Gesù e l’annuncio di libertà nell’amore o di amore liberante che le sue parole portavano e che mai le sarà tolto.

Gesù elogia Maria che non si lascia più ingabbiare dalle distorte categorie tradizionali, non per l’atto di ribellione in quanto tale, ma per la scelta di autenticità. La elogia perché la sua è una vita da figlia, piena e compiuta.

 

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3. Ascoltare e Confidare

 

Interroga il testo cercando di coglierne il messaggio essenziale (cosa rivela di Dio, dell’uomo, del mondo, dei valori fondamentali?).
Colto il messaggio, applicalo alla tua vita. Che cosa ti dice il testo?
Dialoga con il Signore confidandogli quel che ti è sorto nel cuore.
Se ti sono d’aiuto, utilizza gli spunti seguenti per meditare il brano.

Spunti per la riflessione sul testo.

Maria fa una scelta di campo.

Non perché si schiera, piuttosto perché sceglie dove mettere radici, su quali basi poggiare tutto quello che fa e che vive. Il suo essere donna, sorella, ebrea è collocato in uno spazio che è lei a decidere e non altri per lei.

Ed è, questa, anzitutto una scelta di prospettiva, un modo di comprendersi e di comprendere, una visione delle cose e della vita ben precisa.

Più che prendere le parti di qualcuno – di Gesù, dei propri diritti, delle donne del suo tempo – Maria prende parte a qualcosa che sta avvenendo: il Regno che viene, il Vangelo che le accade davanti.

Questo prendere parte è la sua scelta di campo, un’opzione precisa del terreno su cui giocare la propria storia, la propria umanità, la propria femminilità.

Da lì nascono le azioni conseguenti e quel suo essere donna ebrea così diverso da quello della sorella. Da lì viene la portata rivoluzionaria di quello stare seduta ad ascoltare Gesù.

Non sempre si può decidere di propria iniziativa il concreto della vita. Anzi, spesso si fa l’esperienza di dovere semplicemente accogliere quel che altri han stabilito o la direzione che la storia ha preso per noi.

Ma la scelta di campo, quel prendere parte di Maria, si può sempre fare. Decidere di interpretare ogni aspetto della vita a partire dalla Parola di Cristo e dal modo in cui lui l’ha interpretata si può fare sempre. Sempre.

Senza compromessi.

4. Congedo

 

Sospendi le parole, rallenta i pensieri, cambia fisicamente posizione.
Recita lentamente il Padre nostro, traccia un consapevole segno di croce e sosta qualche istante.

 

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Categoria: Tempo OrdinarioTag: Vangelo di Luca

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