Questo Vangelo è una forte e tagliente domanda.
Di cosa è fatta la tua fede?
Qual è, cioè, la sostanza del tuo credere?
Cosa ne resta una volta tolto tutto ciò che costituisce i suoi strati esterni?
1. Ingresso.
Mettiti alla presenza del Signore. Cerca la calma.
Fa’ un lento segno di croce.
Chiedi allo Spirito la pace interiore, la libertà di cuore e la capacità di accogliere i suoi doni.
2. Leggere e gustare
In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono al Signore Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!». Ed egli rispose loro: «E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? / Dio ha detto: “Onora il padre e la madre” e inoltre: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. / Voi invece dite: “Chiunque dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è un’offerta a Dio, non è più tenuto a onorare suo padre”. Così avete annullato la parola di Dio con la vostra tradizione. / Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: / “Questo popolo mi onora con le labbra, / ma il suo cuore è lontano da me. / Invano essi mi rendono culto, / insegnando dottrine che sono precetti di uomini”». (Matteo 15, 1-9)
Leggi il brano con grande attenzione cercando di comprendere «che cosa dice».
Presta ascolto a quali parole o versetti ti suscitano reazioni interiori significative e soffermati gustandone il sapore, buono o cattivo che sia.
Se ti sono d’aiuto, utilizza gli spunti seguenti per meglio comprendere il testo.
spunti di lectio
Scribi e Farisei sono in Matteo la coppia stereotipata dei nemici di Gesù. Oltretutto qui si evidenzia che provengono da Gerusalemme, quasi un presagio, per chi legge, dell’avvicinarsi della passione e morte di Gesù.
Il tono dell’osservazione, in effetti, è battagliero e tocca un tema caldo per il gruppo dei farisei, quello dei lavaggi rituali tipici delle loro usanze.
L’accusa è la mancata osservanza delle tradizioni degli antichi. Di quali tradizioni si tratta e chi sono questi antichi?1
È improbabile che Matteo si riferisca agli inizi della trasmissione della Legge orale di Mosè, con Giosuè e ciò che ne è seguito. È più verosimile che si riferisca a usi specifici che i farisei tendevano a imporre al popolo e che non avevano riscontro nella legge rituale dell’Antico Testamento, di cui il lavaggio delle mani è un esempio.
Gesù reagisce con un tesi decisamente aggressiva: gli usi dei farisei sono contrari al comandamento di Dio. Non è dunque un problema formale, ma una questione di sostanza.
Il comportamento farisaico è una trasgressione del comandamento di Dio in nome della loro tradizione. Per Matteo – nella cui comunità, al tempo della stesura del Vangelo, permaneva la diatriba teologica su cosa fosse il «vero Israele» – è importante sottolineare che quella tradizione era solo farisaica («la vostra tradizione).
Ciò che i farisei intendono imporre non è dunque la legge di Dio vincolante per Israele, ma un uso loro particolare. Quella che Matteo mette sulle labbra di Gesù è dunque una difesa della vera Legge.
L’esempio del «qorban»2, cioè i voti per il Tempio fatti a spese dei genitori, chiarisce ulteriormente. Nella sostanza, i farisei non solo disobbediscono, ma abrogano letteralmente il quarto comandamento con la loro tradizione.
Il culmine dell’accusa di Gesù è nell’espressione notoriamente riservata a scribi e farisei – «Ipocriti» – accompagnata dal riferimento a Is 29. Essi dicono una cosa e ne fanno un’altra, parlano di obbedienza ma hanno il cuore lontano dal comandamento di Dio.
Benché compaia nella formulazione dell’antitesi l’espressione «precetti umani», il vero problema è ciò che, insegnato dagli uomini, contraddice il comando di Dio.
3. Ascoltare e Confidare
Interroga il testo cercando di coglierne il messaggio essenziale (cosa rivela di Dio, dell’uomo, del mondo, dei valori fondamentali?).
Colto il messaggio, applicalo alla tua vita. Che cosa ti dice il testo?
Dialoga con il Signore confidandogli quel che ti è sorto nel cuore.
Se ti sono d’aiuto, utilizza gli spunti seguenti per meditare il testo.
spunti di meditato
Spogli e veri.
Questo Vangelo è una forte e tagliente domanda.
Di cosa è fatta la tua fede?
Qual è, cioè, la sostanza del tuo credere? Cosa ne resta una volta tolto tutto ciò che costituisce i suoi strati esterni?
Via le tradizioni, le usanze, le devozioni, le ritualità popolari.
Via le leggi non scritte delle appartenenze ai gruppi, movimenti, comunità.
Via le tradizioni spirituali di vario colore, specie e carisma.
Via le espressioni religiose legate alla cultura, al luogo, alle circostanze.
Via i modi di dire, i modi di fare, i modi di pensare di certe tradizioni religiose.
Non che siano una cosa cattiva, intendiamoci.
Ma togli tutto, per una volta e osserva cosa resta della tua fede.
Che sia poco o che sia molto, che sia solido o vacillante, che sia vivo o boccheggiante, fare verità di sé è sempre l’avvio delle più grandi conversioni.
4. Congedo
Sospendi le parole, rallenta i pensieri, cambia fisicamente posizione.
Recita lentamente il Padre nostro, traccia un consapevole segno di croce e sosta qualche istante.
- Va detto che non è chiarissimo l’obiettivo della polemica che Matteo mette in scena e nemmeno quale sia la sua effettiva comprensione della legge mosaica e della tradizione farisaica.
Distingue tra legge morale nella Torà e leggi rituali? Non rifiuta la legge rituale ma la subordina al comandamento dell’amore? Sostiene la validità della legge ma rifiuta la tradizione? Accetta in generale la tradizione ma rifiuta nello specifico quella farisaica sulle abluzioni?
Le domande restano aperte.
Per un approfondimento si può far riferimento a: U. Luz, Matteo, vol. 2, Paideia, Brescia, 2010. ↩ - Se un figlio dedicava certi suoi beni o proprietà al Tempio, essi non potevano più essere utilizzati per il sussidio che era tenuto a dare ai suoi genitori per il loro mantenimento. Il voto così formulato era, in realtà, immorale. ↩